Il volo by Horacio Verbitsky

Il volo by Horacio Verbitsky

autore:Horacio Verbitsky [Verbitsky, Horacio]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2016-07-08T16:00:00+00:00


O tutti o nessuno

Controvoglia, le Forze Armate avevano accettato di sottoporre a giudizio i propri ex comandanti, senza però mai riconoscerne la colpa. Gli ufficiali in servizio, esecutori diretti degli atti atroci e aberranti ordinati dai superiori, minacciavano di ribellarsi ogni volta che la giustizia puntava il dito contro di loro. Con la stessa logica di Scilingo si riconoscevano unicamente come ingranaggi di un congegno istituzionale, gerarchico, la cui responsabilità doveva essere collettiva e non poteva essere misurata con il Codice penale, che sanziona gli atti criminali che gli individui commettono per libera scelta.

Nel giugno 1984, l’ordine di arresto dei capitani Gustavo Adolfo Alsigna e Enrique Mones Ruiz provocò la prima crisi militare nell’Esercito. Sei mesi dopo, in Marina avvenne lo stesso con l’arresto di Astiz.

Alsina era stato processato per le torture che avevano provocato la morte del medico José René Moukarzel, legato per terra con le braccia e le gambe tese nel cortile interno del carcere a cinque gradi sotto zero, come punizione per aver ricevuto un pacchetto di sale da un altro recluso. Fu percosso per dodici ore e gli furono gettati secchi d’acqua sul corpo nudo. Condotto in ambulatorio, l’ufficiale dell’Esercito impedì che venisse medicato. Quando un soldato ne annunciò la morte, Alsina rispose: “Congratulazioni, ha appena ucciso un sovversivo”. Un ufficiale carcerario scagliò gli occhiali del medico nella cella e annunciò ai suoi compagni: “Questo è ciò che resta del Turco”.

Mones Ruiz doveva invece rispondere dell’omicidio del detenuto Raúl Augusto Bauducco, un caso manifesto del modo arbitrario e discrezionale con cui si poteva disporre della vita di un essere umano. Durante un’ispezione Bauducco fu picchiato con bastoni di gomma e obbligato a restare con le braccia alzate contro il muro. Dopo due ore non poté più resistere in una tale posizione.

“Se non ti alzi ti uccido”, gridò il caporale Miguel Angel Pérez.

“Non posso, signore”, rispose Bauducco. Pérez sollecitò l’autorizzazione. Mones Ruiz gliela concesse. Il sottufficiale sparò a bruciapelo contro la testa del prigioniero. “Aveva cercato di strappargli la pistola”, riferì poi Mones Ruiz.

Un gruppo di ufficiali si ammutinò per chiedere al giudice federale che la smettesse di dar fastidio ai loro camerati. Il giudice si mostrò sensibile alla richiesta e rispedì la pratica ai tribunali militari che ordinarono la libertà di Mones Ruiz e Alsina.

Gli ufficiali dell’ESMA si nascondevano dietro i nomi di animali. Chamorro era il Delfino; Acosta, il Tigre; Pernías, il Topo; Astiz, il Corvo; Scilingo non ricorda. La seconda crisi scoppiò dopo che il Corvo fu invitato a comparire di fronte a un altro giudice federale nel torrido dicembre del 1984. Le udienze si protrassero fino a tutta l’estate. Il Consiglio dell’Ammiragliato si autoconvocò e pretese che Astiz non fosse sottoposto a un riconoscimento “all’americana”, né messo a confronto e che dovesse presentarsi con la divisa, anche se la causa diceva che era in borghese quando aveva sequestrato la giovane svedese Dagmar Ingrid Hagelin. Evidentemente una decina di anni fa era un onore vestire la divisa di fronte alle autorità costituzionali. Anche questa causa passò ai tribunali militari che stabilirono l’innocenza di Astiz.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.